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1.1.4.2.1.3.2. CLASSIFICAZIONE DEI LAGHI
di Gianni Viola

I laghi marziani più importanti erano poco più di un centinaio e le loro dimensioni variavano da 15 km a 100 km di diametro, con due casi straordinari, di strutture lacustri i cui diametri avevano la consistenza, nell'un caso di alcune centinaia di km (Argyre) e nell'altro di alcune migliaia di km (Hellas).
I laghi erano presenti su tutta la superficie del pianeta, tuttavia, in certe regioni (come nel caso della parte orientale della zona dei canali MC 10, MC 11, MC 12, MC 17, MC 19) erano più frequenti e si presentavano a gruppi.
In queste regioni umide i fiumi ricchi d'acqua collegavano i bacini interni con il mare (principalmente con il mare Chryse), invece nelle regioni aride (poste nelle zone più interne del continente Icarus) prevalevano le zone prive di deflusso. In questo caso i fiumi presentavano una quantità d'acqua non abbastanza sufficiente da arrivare al mare e terminavano per lo più in laghi chiusi o in grossi bacini che possono senz'altro considerarsi dei veri e propri mari interni (Hellas e Argyre).
Oltre che nella zona dei canali, i laghi si trovavano lungo le coste settentrionali (MC 13, MC 15), nella parte meridionale delle coste (MC 22, MC 23), oltre che in alcune zone dell'interno (MC 20, MC 21, MC 26, MC 27, MC 28). I laghi delle regioni aride erano spesso i relitti di masse d'acqua un tempo più cospicue.

Categorie
I laghi marziani possono essere classificati in tre categorie: "laghi tettonici, laghi vulcanici, laghi d'impatto".
  • I "laghi tettonici" sono i laghi formati da movimenti orogenetici, in pratica quelli che occupano depressioni formatisi in seguito a movimenti delle placche della superficie terrestre. Una zona di questo tipo è senz'altro la regione della Valles Marineris, in parte ricoperta di strati sedimentari che si presentano come antichi depositi lacustri. Tali formazioni sono comprese entro le strutture denominate "chasma" (canyon) e "chaotic terrain" (terreno caotico). Fra i più rappresentativi la Pyrrhae Chaos, l'Hebes Chasma e l'Aram Chaos.
  • I "laghi vulcanici" riempiono i crateri di vulcani ormai spenti. Spesso i laghi erano originati dal crollo delle pareti del vulcano e presentano tracce d'erosione dovuta all'acqua. Hanno una forma generalmente circolare ad imbuto. Sulla Terra abbiamo i laghi italiani di Bolsena, Bracciano, Castelgandolfo, Trasimeno, ecc. Secondo le notizie fornite da un ricercatore del CNR (Cristiano Batali Cosmovici, "Su Marte a cercare la vita". In "La Stampa", Torino. 27 Gennaio 1993) "vi sono (...) molti crateri con diametro superiore ai 30 km che una volta dovevano contenere acqua stagnante. Questi laghi dovevano esistere nello stesso periodo dei grandi corsi d'acqua che hanno scavato i canali marziani".
    Si può ipotizzare che, poco più della metà dei maggiori crateri marziani, un tempo, fossero occupati da formazioni lacustri. Inoltre, dai rilevamenti effettuati dalla sonda "Mars Global Surveyor" risultano evidenze di episodi lacustri più recenti di quanto ritenuto finora.
    Una parte dei laghi vulcanici è considerata "costiera", perché posta a poche decine di km (o solo pochi km) di distanza dalla costa. Un esempio notevolissimo è il lago Gusev, che riceveva l'apporto del grande fiume Ma'adim, ed era prospiciente il mare Elysium.
  • I "laghi d'impatto" sono i più estesi perché dovuti all'impatto di grosse meteoriti sulla superficie di Marte. Sulla Terra abbiamo gli esempi del Meteor Crater in Arizona (USA), del Wolf Creek e di Hembury in Australia. Su Marte abbiamo due esempi notevolissimi di cratere da impatto: l'Argyre e l'HelIas.
    Analogamente a quanto accade sulla Terra, dove il "lago" Caspio, notevolmente fuori della norma, è chiamato "mare", è possibile chiamare mari questi due laghi marziani, entrambi di dimensioni titaniche. L'Argyre (460.000 km2) era già più grande del mar Caspio (371.000 km2) e l'HelIas aveva una estensione pari all'isola di Groenlandia (con un diametro di 2300 km, una profondità massima di 6.5 Km ed una superficie di almeno 2 milioni di km2).

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