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PIANETA MARTE...

 
1.2.5.7.
DISTRIBUZIONE DEGLI INSEDIAMENTI ABITATIVI

di Gianni Viola
 

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1.2.5.6. Geografia delle sedi umane »

Le analisi condotte sui documenti d'osservazione satellitare, ci fanno ritenere che, su Marte, come sulla Terra, la scelta di un luogo in cui fondare una città, abbia tenuto conto, fino al momento in cui è possibile immaginare che l'uomo non avesse ancora affinato le tecniche di dominio sulla Natura, soprattutto della possibilità di rifornimento idrico e di difesa.
Sulla Terra qualsiasi carta che indichi la ripartizione degli uomini a scala continentale o mondiale, mostra che l'Umanità tende a stanziarsi verso l'orlo marittimo dei continenti e sulle antistanti zone insulari.
Gli altri elementi di richiamo, d'importanza non minore, sono i corsi e le distese d'acqua dolce, che si configurano come le vie d'avanzamento e della civiltà.
Sulle rive dei fiumi e dei laghi l'uomo ha trovato, sin dai tempi antichi, le condizioni per abitare in modo stabile, dunque l'acqua, il terreno fertile, il materiale da costruzione e la protezione dagli attacchi nemici.
Specificamente per quanto riguarda i laghi, si può affermare che essi rispecchiano, in diversa proporzione, le condizioni del mare piuttosto che quelle dei fiumi e possono rendere abitabili regioni altrimenti inospitali, inoltre, alle alte latitudini, mitigano fortemente il clima.
Quanto detto fino adesso è applicabile alla morfologia di Marte, anzi, con riferimento a quest'ultimo, vi è un particolare che va rilevato e riguarda la questione dei fiumi, soprattutto dei fiumi che si presume fossero navigabili.
La navigabilità, com'è noto, dipende dalla profondità e, molti fra i canali marziani, erano oltremodo profondi, fino ad alcuni chilometri. È perciò presumibile che abbiano rappresentato importanti vie di comunicazione naturali, svolgendo una speciale funzione di linee direttrici per tutta una serie di città che, a quanto c'è dato osservare attualmente, la maggior parte delle strutture sono state rilevate proprio in prossimità della confluenza di grandi fiumi, venendosi a trovare nei punti iniziale e finale della navigazione.
Complessivamente, l'analisi geomorfologia della superficie di Marte ha permesso di ipotizzare, come già abbiamo visto, l'esistenza nel passato di mari e continenti e sulla base di quest'ipotetica (ma "realistica" configurazione), sono stati delineati i "settori di interesse archeologico", a loro volta comprendenti i gruppi di regioni in cui sono state scoperte strutture artificiali, distribuite in due dei tre continenti presenti su Marte, ovvero Icarus ed Elysium.
Per quanto riguarda il "continente Boreum", va notato che fino a questo momento, la ricerca non ha rilevato la presenza di alcuna struttura artificiale.


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