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PIANETA MARTE...

 
1.2.1.
LA PRESENZA DELL'ACQUA NEL PASSATO

di Gianni Viola

[Fiume Maadim con il lago Gusev - 35K .jpg] [Lago Gusev - 26K .jpg] [Sistema fluviale dell'Aram Chaos - 50K .jpg] [Lago in secca - 37K .jpg] [Lago in secca - 35K .jpg]

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1.2. Struttura areobiologica »

Secondo l'ipotesi formulata dal dott. Murray (Cal. Tech. Prof. Università di Cortich-USA), grande esperto di Marte: "probabilmente Marte quando era un pianeta giovane, era simile alla Terra, ora non più (...) se, come sulla Terra, gli strati indicano sedimenti, allora Marte ci prova l'esistenza di forse bilioni di anni di pesante erosione e una densa atmosfera. Condizioni differenti da quelle attuali avrebbero favorito l'accumulo, la conservazione e la liberazione di sostanze liquide (e in primo luogo, dell'acqua) che hanno poi inciso i canali" ed aggiunge che Marte è "un mondo fatto di canyons dove probabilmente un miliardo di anni fa scorreva dell'acqua" (John Bianco, "Alla scoperta del cosmo", vol. 4, "Una nuova era", video).
La dott.ssa Barbel K. Lucchitta dell'U.S. Geological Survey (USA) afferma che: "Un tempo si pensava che il livello dell'acqua su Marte raggiungesse i 10 metri, il che non è molto, anche se riferito ad una media su tutto il pianeta, ma oggi disponiamo di dati riferiti anche ad altri pianeti, come Venere, e la teoria è superata. Si pensa che il livello medio dell'acqua su Marte raggiungesse dai 100 ai 200 metri" ("Progetto Marte", Fabbri Video, Astronomia Video).
Il ricercatore Giordano Cevolani (CNR - Roma) riferisce che "...le stime più recenti ritengono la permanenza su Marte almeno per qualche periodo nel passato di una maggiore quantità di acqua: mediamente fine a 440 metri" (Giordano Cevolani, "In passato c'era acqua e forse anche animali" in "Il Giornale", 7 Gennaio 1996).
Delle importanti conferme alle ipotesi geomorfologiche in ordine alla presenza di abbondante acqua superficiale sul pianeta Marte, sono giunte anche dalla missione "Mars Pathfinder". La notizia è stata data, con ampio rilievo, dalle pagine del noto "Natonal Geographic" (ottobre 1998) dove leggiamo che "...elaborando le immagini tridimensionali del terreno, si è scoperto che, vicino alla sonda, oltre un crinale, c'era una specie di depressione delimitata da una fila di rocce spigolose, allineate come libri su uno scaffale. L'ipotesi più accreditata tra gli scienziati è che questa depressione venne generata da un'inondazione con un volume d'acqua forse pari a quello dei Grandi Laghi americani (circa 22.675 km3) e che fu proprio l'acqua a depositare tutte quelle pietre trovate intorno al punto d'atterraggio di Pathfinder. Allontanandosi dal modulo, il rover Sojourner ha ripreso rocce simili a conglomerati, ovvero formazioni geologiche che si creano nell'arco di millenni. È l'azione erosiva dell'acqua che smussa ciottoli e sassolini, depositandoli in una matrice di sabbia e argilla."
Già tre giorni dopo l'inizio della fase attiva della missione "Mars Pathfinder" il 7 luglio 1997, si afferma che "su Marte c'era acqua in gran quantità, che scorreva in fiumi e torrenti levigando rocce e trasportando pietre" ("Corriere della Sera", Milano, 7 Luglio 1997) e il 9 luglio successivo, arriva la notizia che "L'esame delle nuove immagini di Marte trasmesse dalla sonda Pathfinder confermerebbe che alcuni miliardi di anni fa il pianeta era ricco di acqua, aveva un'atmosfera simile a quella della Terra e la presenza su di esso di una qualche forma di vita era non solo possibile, ma addirittura probabile." Si dice inoltre che (Televideo RAI, 21 0ttobre 1997) "un tempo c'erano nell'atmosfera di Marte calore e umidità sufficienti allo sviluppo della vita".
Un commento del ricercatore astronomo James F. Bell (del gruppo di lavoro della "Mars Pathfinder") ci riferisce che "oggi siamo in possesso della prova geologica relativa alla superficie marziana, che corrobora l'ipotesi, precedentemente formulata in base alle immagini di Marte che avevamo raccolto dalla sua orbita, secondo la quale l'acqua avrebbe giocato un ruolo importante nell'evoluzione geologica del pianeta". E secondo una notizia riferita al lavoro del "Mars Global Surveyor", e data il giorno 19 febbraio 1998, "per un milione di anni ci fu acqua su Marte". In particolare la stessa missione (Televideo-RAI - 28 maggio 1998) "ha scoperto una nuova serie d'elementi di natura geologica e topografica che spingono gli scienziati NASA a rafforzarsi nella convinzione che grandi quantità di acqua siano esistite sul pianeta Marte e che questo abbia reso possibile l'esistenza della vita".
L'8 luglio giungono già notizie più dettagliate, come quella riferita da un quotidiano siciliano ("La Sicilia", Catania, 8 Luglio 1997) secondo cui "le rocce sparse sulla superficie potrebbero essersi staccate dalla cima delle montagne ed essere state trascinate lì da un'alluvione, probabilmente originata dallo scioglimento dei ghiacciai. Poi il liquido si sarebbe prosciugato". Lo stesso giorno un'altra fonte ("La Repubblica", Roma, 8 Luglio 1997) ribadisce che: "Ogni elemento finora raccolto conferma che la zona dello sbarco di Pathfinder e delle esplorazioni di Sojourner è stata al centro - milioni di anni fa - di grandi movimenti di acqua" ("La vallata di Ares mostra segni di erosione provocata dallo scorrere dell'acqua", in "Serata Marte", RAI2, Luglio 1997).
Il 9 luglio arriva la notizia, già più completa e più organica, rispetto ai particolari già forniti nei giorni precedenti: "L'esame delle nuove immagini di Marte trasmesse dalla sonda Pathfinder confermerebbe che alcuni miliardi di anni fa il pianeta ere ricco di acqua, aveva un'atmosfera simile a quella della Terra e la presenza su di esso di una qualche forma di vita era non solo possibile, ma addirittura probabile" ("La Sicilia", Catania, 8 Luglio 1997).
Secondo il geologo Ronald Greeley, dell'Università dell'Arizona "C'erano molti fiumi a regime torrentizio nella Valle di Ares dove si è posato Pathfinder". Un'altra fonte afferma che: "Le rocce - molto diverse da quelle incontrate dalle sonde Viking negli anni settanta - sembrano tutte piegate in un'unica direzione, anche se sono molto diverse per dimensione, colore e forma" ("La Repubblica", Roma, 7 Luglio 1997).
Lo stesso studioso afferma che dall'esame delle immagini si vedrebbero "lontani segni d'acqua sulle cime delle colline battezzate Twin Peaks", oltre a "bande orizzontali visibili su un altro rilievo che potrebbero essere spiegate come terrazze scavate da acqua in movimento". Si ipotizza inoltre che "l'acqua potrebbe trovarsi nel sottosuolo dove potrebbe essersi rappresa come ghiaccio" ("La Sicilia", Catania, 8 Luglio 1997).
Un comunicato di Televideo RAI (21 Ottobre 1997) afferma che "un tempo c'erano nell'atmosfera di Marte calore e umidità sufficienti allo sviluppo della vita", e questo risulta dalle osservazioni condotte dal Pathfinder.
Per quanto riguarda il lavoro di rilevazione svolto dalla sonda "Mars Global Surveyor", si ha notizia, il giorno 19 febbraio 1998, che "per un milione di anni ci fu acqua su Marte".
Il testo riportato da Televideo Rai è il seguente: "Un vero e proprio fiume di grandi dimensioni scorreva nel pianeta sulla superficie di Marte, un fenomeno durato circa un milione di anni. Lo ha affermato Wesley Huntresse, amministratore aggiunto per le scienze spaziali della NASA, rafforzando così le tesi dello sviluppo di una qualche forma di vita sul Pianeta Rosso. Recenti fotografie scattate dalla sonda Mars Global Surveyor hanno infatti individuato, all'altezza dell'equatore, un canyon largo 2,5 km, che presenta le caratteristiche di un letto di un fiume in secca."
La missione Mars Global Surveyor, a quanto ci informa un comunicato di Televideo-RAI (28 maggio 1998) "ha scoperto una nuova serie di elementi di natura geologica e topografica che spingono gli scienziati NASA a rafforzarsi nella convinzione che grandi quantità di acqua siano esistite sul pianeta Marte e che questo abbia reso possibile l'esistenza della vita".

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