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1.2.5.1. La specie umana cosmica »
La complessità della specie umana presente sulla Terra è data da cinque gruppi o "razze" fondamentali, 13 gruppi o "razze" geografiche e 4 sotto-gruppi o sotto-razze.
Le differenze somatiche sulla base delle quali sono rilevate le varie classificazioni, attengono a fattori quali il colorito della pelle (7 colori fondamentali), la forma del cranio, l'impianto e le proporzioni dello scheletro, la statura, il profilo facciale, la forma del naso e delle labbra, la natura dei capelli e la pelosità.
Secondo dati deducibili da vari dati statistici attualmente presenti in varie pubblicazioni del settore, i "caucasoidi" rappresenterebbero poco più della metà dell'intera popolazione della Terra (il 52% circa), i mongoloidi sarebbero poco più di due quarti del totale (il 42% circa), i "negroidi" circa il 5%, infine gli "australoidi" l'1% e i "capoidi" lo 0,0% (in termini assoluti, questi ultimi sono poco più di mezzo milione di persone.
Il grado di confidenza che noi abbiamo nei riguardi dell'esistenza dei vari gruppi è dato semplicemente dalla circostanza che sulla Terra esistono più varietà umane che ci hanno abituato a ritenere normale tale varietà. Tuttavia il grado d'adattamento dell'uomo a tali diversità resta confinato entro i limiti propri derivanti dalle varietà presenti sulla Terra, oltre le quali esiste il "diverso" per antonomasia, cioè l'"alieno".
Ne deriva perciò che se la Terra avesse ospitato un tipo umano omogeneo (ad esempio solo europoide, solo negroide, solo mongoloide), gli altri gruppi sarebbero stati vissuti, ove esperiti, come elementi "alieni".